In molti avranno pensato alla mia stessa domanda. Ilaria Capua, grande avventuriera nella scienza d’oggigiorno, ha spesso e volentieri anticipato alcuni fatti o tendenze nel mondo “scientifico dei mass media”.
Vaccini agili, microchip o cerotti installabili. Eccolo qui il futuro della scienza medica.
Chi è complottista ora?
Affrontare il rapporto rischio-beneficio di moltiplicare i laboratori che possono generare virus con potenziale patogeno rafforzato oppure spingersi nell’immaginare un mondo che grazie al COVID19 avrà presto vaccini in formato cerotto, spray, chip che possono arrivare a destinazione anche senza un involucro gigantesco e refrigerante, che a oggi si è mostrato uno dei principali colli di bottiglia della logistica. Si tratta solo di pensarci bene scegliere, perché questo dibattito plasmerà il futuro delle nostre società e proprio per questo motivo al tavolo ci devono stare tutti. Di soldi per la ricerca non ce n’è mai abbastanza e prima che sia troppo tardi riflettiamoci bene perché questo momento di consapevolezza non ripasserà fino alla (ahimè) prossima pandemia. Insomma, in futuro vogliamo investire sul potenziamento dei virus o dei vaccini?