Come saranno ricordati?

Un giorno, spero non troppo lontano, quando tutto sarà finito, come saranno ricordati coloro che hanno introdotto ed hanno approvato il lasciapassare sanitario, spacciato per strumento di libertà, ma che da domani renderà impossibile la vita a milioni di cittadini innocenti? Rileggendo le loro parole, cosa penserà il dottore che ha manifestato disprezzo verso i pazienti che hanno scelto diversamente, il politico che ha proposto un segno distintivo per i no vax, l’insegnante che ha avanzato l’ipotesi di bocciare gli alunni senza green pass, la giornalista che non vede l’ora che arrivi domani, quando il ragazzino di 13 anni o la signora non automunita saranno sbattuti fuori dal bus e multati fino a mille Euro se non si saranno fatti un tampone a loro spese per dimostrare di essere sani? E chi per farsi un tampone dovrà comunque prendere un mezzo pubblico, come farà?Cosa penserà la madre di una bambina di 6 anni riascoltando la sua dichiarazione in cui candidamente ammette di aver fatto va***nare la figlia solo per permetterle di avere una vita normale?A questo servono i trattamenti sanitari? Cosa dirà la direttrice di giornale che nel suo agghiacciante editoriale gioisce per la misura della super-discriminatoria-tessera-verde perché, a sua detta, salverà il suo Natale, altrimenti minacciato dal lockdown? Da quando in qua si deve gratitudine al ricattatore che ti restituisce solo un po’, fra l’altro, di quello che era già tuo e che mai avrebbe potuto e dovuto sottrarti?Arriverà Natale, ma non sarà un Natale uguale per tutti, e ciò per legge. E nel vedere il giubilo e la sadica soddisfazione di chi pensa che la rovina degli altri sia la sua salvezza, mi vengono solo in mente le parole di chiusa di un capitolo del libro “Cuore” di De Amicis: “E quell’infame sorrise”.

Stefano Burbi

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