Compassione e disprezzo. A questo si riducono le discussioni

In questo anno e mezzo vi sarete sicuramente imbattuti con amici/parenti in discussioni su quanto sta accadendo. Come è andata a finire? Cosa si nota in tali discussioni? Uno scambio di vedute civile dove ognuno porta le sue tesi e cerca di obiettare su quelle dell’interlocutore? No, accade questo: tu fai notare alcune incongruenze narrative di vario genere. Le risposte che ti arrivano sono spesso nervose, aggressive, di autodifesa e poi di attacco. Quel che dici è inaccettabile, non può essere così, la loro mente rifugge il fatto che possa esserci un progetto, hanno timore di quel che dici, glielo si legge negli occhi. Non è che contestano i contenuti, ovviamente è lecito avere idee divergenti ma il punto è che, a parte rari casi, non riescono mai a entrare nel merito delle questioni né approfondire alcunché. E se ci entri tu in modi chirurgici, ti dicono “ah, perché tu lo sai invece? E perché dovrei credere a te? E chi cazzo saresti?”, “Cioè secondo te si mettono tutti d’accordo? E a che pro?”, e nel mentre ti scrutano con quel mix di compassione e disprezzo. A questo si riducono le discussioni. È ancora utile sbattere la testa contro i muri cercando dialogo e confronto con esseri umani schermati in tal maniera?

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