L’intruglio è un atto di “altruismo”

Quelli che alle notizie delle prime chiusure hanno invaso i supermercati svuotando gli scaffali, terrorizzati da una possibile scarsità degli approvvigionamenti. Arraffando le ultime scatolette di tonno, e che morissero di fame quelli che venivano dopo.

Quelli che hanno preso d’assalto le stazioni dei treni, fuggendo da un “terribile virus mortale”, e che morissero pure tra gli stenti quelli che non riuscivano a salire sui vagoni stipati.

Quelli che hanno fatto a botte per accaparrarsi una dose negli “open day”, per scampare al pericolo di morte, o forse per poter andare in vacanza, non si sa.
Sono gli stessi che dichiarano che il fare l’intruglio è un atto di altruismo, di “dovere civico” nei confronti della comunità.

Carlo Brevi

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