Spostiamo l’attenzione, per un attimo, sul caso Astrazeneca, oggetto ultimamente di un’inchiesta da parte di Report. Ci troviamo purtroppo dinnanzi ad un film già visto. La trama ricalca alla perfezione quella concernente l’affaire “piano pandemico” e “rapporto OMS”con il trittico Zambon, Ranieri Guerra e Speranza protagonista. Cosa accadde dopo lo scoop? Niente. Quel che resta è solo un’ assordante silenzio e una parte di paese che ancora vuole verità e giustizia. Il ministro della salute,di cui sono state invocate con veemenza le dimissioni, siede sempre alla destra del “padre”. Degli altri due figuri, a parte qualche indagine della procura di Bergamo di cui non si ha più notizia, si sono perse le tracce. La stesso schema è ricalcato oggi.
A cosa porterà il lavoro dell’équipe di Ranucci? Presumibilmente a nulla, per almeno 2 ragioni. 1. Il siero in questione non è praticamente più sul mercato; 2. Le tempistiche d’uscita dell’inchiesta sono assolutamente favorevoli all’autorità, in quanto con più dell’80% di benedetti ed il lasciapassare totalizzante oramai sdoganato, il percorso verso l’abisso è pressoché tracciato. La verità è che credere che chi è nel sistema metta realmente i bastoni tra le ruote al sistema è inverosimile.
Nessuno di “loro” verrà a salvarci. Nessun condottiero su un bianco destriero reciderà la testa del drago con una spada dalla lama lucente. Unione d’intenti, forza interiore, mantenere una condotta coerente con le nostre idee e l’auspicabile sviluppo in concreto di una resistenza comune e coordinata, sono le uniche vie da percorrere. Le sole armi a nostra disposizione. Si vis pacem, para bellum. ” Solo una persona può decidere il mio destino, e quella persona sono io” (O. Wells)